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Arthur Koestler – La Tredicesima Tribù

06/07/2012

Uno dei miti che sono stati perpetrati nel mondo è quello che recita: solo gli Ebrei sono semiti. Questo non è affatto vero. Ma nonostante ciò la ADL (Lega anti-diffamazione) si è arricchita grazie a donazioni, convincendo i media e la gente a credere a questa falsità.
Se uno indaga circa l’origine della parola, scopre che essa ha a che fare con un gruppo linguistico e niente di più.

Le lingue semitiche sono, secondo i più esperti linguisti, l’Amarico (parlato in Etiopia e Eritrea, terre una volta conosciute con il nome di Abissinia), l’Arabo (parlato in tutti i paesi arabi e in molti paesi musulmani, in quanto lingua del Corano), l’Aramaico (parlato principalmente dai Caldei dell’Iraq e da alcuni Cristiani Cattolici e Maroniti nel mondo, almeno nelle loro funzioni religiose) e il Siriaco (parlato in alcune regioni della Siria e del Medio Oriente). Incidentalmente, secondo la maggior parte dei linguisti, Abramo, il padre degli Ebrei e degli Arabi, parlava Aramaico, lingua di quei luoghi in quei tempi (e non l’ebraico).

Gli attuali Ebrei (geneticamente Ebrei) nacquero nel Medio Oriente e sono conosciuti come Ebrei Sefarditi, che parlavano una lingua semitica, l’Ebraico, fin dalla loro comparsa, ma parlavano anche Aramaico, Arabo, e Amarico a seconda della loro localizzazione, a Gerusalemme o in altre città del Medio oriente.

Così, definire antisemita una persona che è critica di Israele, dei Sionisti e del Sionismo, è un semplice non senso. Tale persona è semplicemente critica di Israele e dei sionisti. Allo stesso modo, se una persona parla contro gli Arabi, può essere definita anti-Araba ma non è antisemita. In entrambi i casi, la persona può essere anti-sionista o razzista o anti-Ebrea o anti-Araba, ma tale persona non può essere chiamata mai ANTI-SEMITA.

L’abuso del termine ha raggiunto recentemente nuove vette, quando alcuni Sionisti presenti nei media americani hanno cominciato a dire che Robert Novak, lui stesso ebreo, era anti-semita.

Prima di tutto, la maggior parte degli Ebrei Askenaziti, nati e cresciuti in America, come Paul Wolfowitz, Richard Perle e Feith, non sono neppure ebrei dal punto di vista genetico in quanto discendenti da tribù slave conosciute come Kazari che si convertirono al Giudaismo, la cui lingua nativa era lo Slavo e la cui prima lingua in America fu l’Inglese, come è appunto il caso di Robert Novak. Non dico che tutti gli Askenaziti non sono ebrei, ma il modo come alcuni di loro si comportano non è il modo con cui Mosè portò il Giudaismo da Dio attraverso la Torah. Uno non deve far altro che guardare alle persone che odiano e che sono guerrafondai, presenti nella cerchia di Bush. Come ha detto un rabbino mio amico, Shmuel Handelman “Essi possono anche chiamarsi Ebrei, ma io dubito che lo siano, e se lo sono, io dico che sono peggio di quanto possa esserlo una cattiva persona“.

In ogni caso, Novak è intelligente e educato abbastanza da sapere la differenza tra Ebreo, Sionista e Semitico!

Un eccellente libro per capire questa problematica è quello di Arthur Koestler (lui stesso Askenazito), “La Tredicesima Tribù”. La ADL ha attaccato e continua ad attaccare questo libro, che è difficilissimo da trovare. Il libro non è una condanna degli Askenaziti e delle loro intenzioni di convertirsi al Giudaismo, ma piuttosto vi si sostiene che non hanno in loro abbastanza DNA per avere gli stessi sentimenti riguardo il Giudaismo e la vita in Medio Oriente, che invece hanno gli Ebrei geneticamente Sefarditi.

Sfortunatamente, il cattivo uso dell’appellativo anti-semita e delle sue conseguenze è tale che perfino presidenti, senatori, uomini del congresso, personaggi importanti dei media, ecc. rabbrividiscono all’idea di essere appellati “anti-semiti” da qualche Sionista o Israeliano o da gruppi sociali, dell’informazione e religiosi, chiaramente ignoranti.
Mi sto riferendo a quei gruppi e individui che appellano le persone, (qualche volta rovinandone la reputazione, gli affari, fino ad attentare alla loro vita stessa) con la parola “anti-semita”, se hanno espresso opinioni contro Israele (che non è uno stato semitico) o contro i Sionisti (un gruppo politico, composto non esclusivamente da Ebrei e che non ha niente a che fare con il Semitico).

Finchè noi non ripuliamo la nostra lingua e non fermiamo l’uso incorretto di questo appellativo, messo in atto da gente senza scrupoli e con ambizioni politiche, rimarremo vittime del cattivo uso di una categoria linguistica legittima, abusato per il beneficio di pochi.

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