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Gustav Meyrink – Il Domenicano Bianco

04/07/2012

Quando, dopo la larga notorietà raggiunta coi suoi romanzi esoterici maggiori: «Der Golem », «Das grüne Gesicht » e « Walpurgisnacht », Gustavo Meyrink pubblicò nel 1921 « Der weisse Domenikaner», una vivace discussione si accese fra gli esoteristi a proposito delle strane dottrine Taoiste che formano lo sfondo dottrinale del racconto. Molti, anche fra i più colti, posero perfino in dubbio l’esistenza di così singolari credenze, delle quali anche le maggiori enciclopedie non fanno cenno. Per mettere a disposizione degli studiosi alcuni elementi originali di orientamento, G. R. S. Mead, in due numeri successivi (2 e 3) della « Quest » di Londra, del 1924, tradusse dal tedesco alcuni estratti di « Leggende alchimiche taoiste », tradotte a loro volta dal cinese in tedesco dal prof. A. Pfizmaier, membro dell’Accademia di Vienna, e pubblicate fin dal 1870 nel vol. LXIV degli Atti Filosofici dell’Accademia. Chi voglia approfondire la ricerca può dunque accedere alle fonti dirette e di prima mano, A noi basta qui riprodurre alcune delle più tipiche fra queste brevi leggende, malgrado il carattere vago ed oscuro dei testi, dovuto in parte al caattere stesso della scrittura e del linguaggio cinese, in parte alla natura esoterica dell’argomento.
Le opere taoiste parlano sovente di note trasformazioni come preliminari o mezzi per raggiungere il più alto scopo della sublimazione spirituale alchemica. Col termine di Shi-Kiai, la «soluzione del cadavere», gli antichi autori indicano uno stato in cui la forma di un « dipartito », cioè di uno che è riuscito a dissolvere il suo corpo fisico, diviene invisibile mentre l’adepto consegue l’immortalità. In certi casi incompleti il corpo perde solo il suo peso, ma continua a mantenere l’appartenenza di una persona vivente. Con l’altro termine di Kieu-Kìai, la « soluzione della spada », si afferma che nella bara del « dipartito » non resta che una spada (qualche volta un coltello, o un bastone o altro) in luogo del cadavere. Ambedue le metamorfosi o « soluzioni » formano l’enigmatico segreto che le leggende della « Via » (Tao) nell’estremo Oriente espongono in modo oscuro e fantasioso. Forse l’immagine di una spada fisica non è che il simbolo sotto cui si nascondono i processi di trasmutazione del corpo sottile dell’adepto in un’arma psichica o strumento di potere. Il Grande Libro della Preziosa Spada dice : Col metodo della Dissoluzione del Cadavere può avvenire che si muoia e poi che si ritorni in vita. Può avvenire che, troncata, la Testa ricompaia da un’altra parte. Può avvenire che la Forma rimanga, ma che le Ossa scompaiano, Il dissolversi del Cadavere rappresenta in realtà il raffinarsi e il cambiar pelle dei Veri Uomini.

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